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Un viaggio ospiti diFlyBosnia che ci ha invitate a partecipare al volo inaugurale della tratta aerea Roma – Sarajevo, l’unico volo diretto dall’Italia a Sarajevo.

Esistono luoghi che ispirano una storia, ce ne sono altri invece che la storia la raccontano proprio come la Bosnia ed Erzegovina che ci ha immediatamente accolte con un tuffo al cuore, abbracciandoci in un’emozione fortissima, difficile da descrivere con semplici parole. 

Ecco il nostro itinerario e i consigli per organizzare un viaggio di pochi giorni in questa terra meravigliosa. Preparatevi perché la lista dei luoghi da visitare è davvero sorprendente!

SARAJEVO

Sarajevo ti coglie alla sprovvista, ti sorprende fin da subito. 

E’una città da scoprire passo dopo passo, dove si può leggere la sua storia tra le vie, le piazze, i suoi numerosi ponti ma soprattutto attraverso gli occhi delle sue persone.

Definita come la “Gerusalemme d’Europa“, la capitale della Bosnia ed Erzegovina è la città delle quattro religioni, dove Oriente e Occidente si incontrano convivendo nel rispetto reciproco. Le architetture austro- ungariche si mescolano a quelle ottomane e in un raggio di cento metri si possono trovare: una moschea, una sinagoga, una chiesa ortodossa e una cattedrale cattolica.

Per innamorarsi di questa città basta fare due passi nel centro storico: la cosiddetta Baščaršija la parte del mercato ottomano di costruzione tardo quattrocentesca.

Tra le sue stradine lastricate e strette, lasciatevi guidare dal profumo delle spezie e del Burek, dai colori sgargianti dei tappeti in vendita nei numerosi bazar, dal rumore dei martelli degli artigiani che lavorano il rame nelle loro botteghe, dai caravanserragli e i giardini nascosti da mura. Il tutto accompagnati dal canto dei muezzin che vi farà sembrare di trovarvi in una città araba.

Ricca di storia, Sarajevo è anche il luogo dell’evento che scatenò la Prima Guerra Mondiale nel 1914: l’assassinio dell’arciduca d’Austria ed erede al trono imperiale Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia. Una targa sul Ponte Latino e la fedele riproduzione della macchina sulla quale erano a bordo, ne ricorda il triste evento.

Forse non tutti sanno che in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, la città divenne il più importante centro industriale regionale della Jugoslavia e venne nominata Città ospitante dei Giochi Olimpici invernali del 1984. Di quel magico febbraio di trentacinque anni fa rimangono i simboli disseminati in tutta la città, ma anche i numerosi segnali stradali che indicano la “Montagna Olimpica“.

Dal 2018 è stata messa rimessa in funzione la splendida funivia panoramica che collega Sarajevo al monte Trebevic’, dove una volta arrivati in cima si può godere una vista mozzafiato  e abbracciare tutta la città con uno sguardo.

Ma visitando Sarajevo è inevitabile l’incontro con la guerra, anche se non vorreste mai incontrarla. La città porta con sé i segni visibili e tangibili di quello che fu e alzando lo sguardo sui palazzi, sui muri degli edifici, si possono notare a occhio nudo i segni dei colpi dei mortai che ci dimostrano che il male e il dolore non si possono nascondere. Immagini difficili da digerire, difficili da capire che raccontano tutta la follia dell’uomo.

Quello di Sarajevo è stato il più lungo assedio della storia del XX secolo e la capitale bosniaca è rimasta sotto il tiro dei cecchini dell’Armata Popolare Jugoslava e delle truppe serbo per ben 1425 giorni, riducendo la popolazione della città quasi al 65%.

Ora il sangue non c’è più e quei solchi lasciati dalle esplosioni e dall’impatto delle bombe sono stati coperti, in alcuni punti, da una resina rossa quasi come a dipingere delle rose, le cosiddette “Rose di Sarajevo” che ci ricordano quante vite ingiustamente sono state spezzate, mostrandoci ciò che è stato e ciò che non dovrà mai più essere, con lo sguardo alto verso il futuro ma il passo consapevole sul passato.

Le Rose di Sarajevo

Sarajevo ti rammenta, ti ricorda che bisogna sempre perdonare ma mai dimenticare.

MOSTAR

Lasciata Sarajevo, si può raggiungere a circa due ore di strada la città di Mostar.

Nostalgica e incantevole, emblema della rinascita Bosniaca, Mostar si può definire un centro dalla duplice anima. Se da un lato mostra fiera le tracce della sua rinascita con i suoi locali, ristoranti e piazze, dall’altro espone ancora oggi i segni della devastazione con edifici fatiscenti e cortili ormai abbandonati.

Situata nel sud della Bosnia ed Erzegovina, Mostar è il principale centro culturale, storico ed economico del Paese ed emana un fascino incredibile che ne fa una delle mete più visitate. 

Le sue antiche abitazioni in sasso con i tetti in beola, ci parlano del suo passato ottomano, proprio come i minareti che svettano alti verso il cielo. Immancabile è la passeggiata per Kujundziluk, la strada principale del centro storico, un tempo via degli orafi dove ora si trovano numerose botteghe di artigiani locali che propongono meravigliosi servizi da caffè, rigorosamente in rame battuto a mano o le tante borse colorate in tessuto.

Il suo simbolo per eccellenza è il ponte di Stari Most (Ponte Vecchio), realizzato in origine nel 1557 per collegare, con i suoi 30 metri di lunghezza, le due sponde del fiume ovvero la parte croato-cattolica a quella bosniaca musulmana. Il Ponte Vecchio noto in tutto il mondo per la sua eleganza e l’ingegno dell’arco in muratura, dopo essere stato interamente distrutto dai bombardamenti nel 1993, è stato ricostruito e riaperto il 22 luglio 2004 e insieme alla città vecchia è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Sapete che ogni anno, giovani temerari si esibiscono saltando dal Ponte?

Foto Reuters

Proprio così, si tratta di una lunga tradizione che prevede un tuffo di circa 25 metri nelle acque gelide del fiume Neretva. Ogni estate viene organizzata una vera e proprio gara, che dal 2015 è stata inserita nel circuito del Red Bull Cliff Diving World Serie!

MEDJUGORJE

A quasi tre ore di strada da Sarajevo e a poco più di 30 minuti da Mostar, si arriva in questa questa piccola località dei Balcani divenuta celebre per i sei bambini che il 24 giugno 1981 dichiararono di aver assistito all’apparizione della Santa Vergine.

Da allora, milioni di pellegrini si recano sul posto per pregare su quei luoghi dove si avverte immediatamente un’atmosfera mistica, un senso di luce e grandezza.

Il suo nome significa “fra i monti” e infatti Medjugorje è situata alla base di due colline, di cui la più famosa è Podbrdo. Brulla e sassosa, inizialmente la sua sommità era raggiungibile attraverso un sentiero molto stretto e quasi impraticabile, ora invece è largo, privo di ostacoli e facilmente raggiungibile dal centro di Medjugorje in circa 15-20 minuti a piedi.

Durante la salita in cima i pellegrini, alcuni anche scalzi in segno di devozione e sacrificio, recitano il santo rosario. La salita non è particolarmente difficile ma il terreno è pietroso e scosceso e consigliamo scarpe adatte.

LE CASCATE KRAVICE

Avete mai fatto il bagno immersi nell’acqua dolce di un laghetto sotto a delle vere e proprie cascate?

Allora è doveroso aggiungere le cascate di Kravice alla vostra lista di desideri. 

A 40 chilometri da Mostar e al confine con la Croazia, si trova un piccolo paradiso ideale per trascorrere qualche ora di relax facendo un bagno rigenerante fin quasi sotto la caduta dell’acqua. Non a caso le cascate di Kravice sono una delle attrattive naturali più belle della Bosnia, non sono molto alte ma il loro peculiare aspetto ad anfiteatro le rende particolarmente suggestive. 

Sono facilmente raggiungibili in macchina o in un pullman anche da Sarajevo e sono perfette per trascorrere una giornata all’insegna della natura e del divertimento. Ci sono alcuni bar caratteristici che godono di un panorama unico dove vi è possibile mangiare.

Il prezzo dell’ingresso è di 6 KM (marchi bosniaci) che equivalgono a circa 3 Euro mentre il parcheggio costa 2KM per tutta la giornata.

KONJIC

 Tra le tante meraviglie della Bosnia questa cittadina merita un posto d’onore. 

Konjic sorge a 60 krm da Sarajevo è attraversata dal fiume Nerenta (lo stesso fiume di Mostar) in una zona montuosa e ricca di boschi, dove storia, cultura e natura si fondono alla perfezione emanando un fascino unico e senza tempo. Appena arrivati ciò che colpisce più di tutto è il Ponte di Pietra, ultima grande struttura ottomana in Bosnia realizzato in origine nel 1682. Il 3 marzo 1945, il giorno della liberazione di Konjic e ultimo giorno della Seconda Guerra Mondiale, il ponte fu distrutto.  Fortunatamente questo splendore architettonico è stato ricostruito e riaperto, dal 2003 è nella lista dei monumenti nazionali della Bosnia ed Erzegovina, ponte tra i più belli e importanti del Paese.

Konjic è un vero esempio di integrazione tra costruzioni umane e natura, con le case tradizionali e ristoranti tipici da cui provengono profumi molto invitanti.

Godetevi l’atmosfera seduti in riva al fiume perché questo gioiellino vi lascerà a bocca aperta.

CONSIGLI SU COSA MANGIARE IN BOSNIA ED ERZEGOVINA

Il cibo tradizionale bosniaco risente dell’influenza turca, greca e mediterranea, ma anche di quella austriaca per via del dominio dell’Impero Austroungarico. I piatti tipici includono la carne di agnello o manzo per rispondere principalmente ai requisiti Halal, cotti lentamente e con un ricco condimento di spezie.

Burek:

 Piatto di origine ottomana, realizzato con pasta sfoglia ripiena di carne. spinaci o formaggio. Uno spuntino delizioso!

Cevapcici

E’il piatto nazionale Bosniaco composto da piccoli spiedini di agnello o manzo serviti con il somun (un pane bosniaco) con cipolle crude a parte.

Baklava

Quando gli Ottomani arrivarono nei Balcani, portarono con sé il loro dolce preferito ovvero la Baklava. Si tratta di una torta con strati di noci, sciroppo e miele, proprio per il suo gusto molto dolce fa di questo un dessert perfetto da gustare insieme al caffè!

Il caffè bosniaco

A proposito di caffè, non si può dire di essere stati in Bosnia se non si prova almeno una volta il caffè bosniaco. Prima però, è doveroso ricordarvi che dovete accantonare il concetto di “espresso”, perché a differenza del nostro, il caffè bosniaco è un vero e proprio rituale che pretende il suo tempo e si gusta al meglio solo se alla ricetta si aggiunge una generosa dose di socializzazione. Altra regola fondamentale è quella di non chiamarlo mai caffè turco. Il caffè in Bosnia ha una storia tutta sua, a partire dalla preparazione: l’acqua viene bollita a parte prima di versarla sul caffè macinato, posto nella dzezva. Il segreto della schiuma e della consistenza del caffè sta nel riportarlo quasi a ebollizione per tre volte.

Per tutto questo e molto altro ancora questo Paese è entrato a far parte del nostro cuore. In questo  nostro racconto abbiamo provato a descrivervi ciò che ha rappresentato per noi questo viaggio che ci ha toccate nell’anima e avvolte in sé, che ci ha permesso di lasciarci trascinare dalle emozioni, anche a quelle dure che arrivano inaspettatamente, perché è stato un incontro di anime, di culture diverse dove abbiamo capito quanto sia fondamentale amare il prossimo e innamorarsi di nuovo della vita, perché c’è sempre un posto per le emozioni belle.

Grazie FlyBosnia per averci fatto scoprire questo Paese magnifico dalle mille sfumature e accompagnato attraverso la semplicità, l’autenticità delle persone, la loro umanità in questa esperienza che per noi rimarrà indimenticabile.

La festa di inaugurazione del volo Roma – Sarajevo

Scoprite i voli diretti fra Roma e Sarajevo a partire da 59 Euro sul sito https://flybosnia.ba/