Ricci di mare, Hemingway e ‘il frizzante sapore del vino’
Quando si pensa al riccio di mare, ci piace associarlo al gesto immediato dell’uomo che lo trova, lo prende e lo mangia seduto su uno scoglio o appena uscito dall’acqua, ancora sotto il sole. Perché solo così si rispetta un sapore vero, autentico regalato dal mare.
Viene in mente che in una località vicino Roma, Civitavecchia, si dice che i ricci ubriachino. Questo perché, ogni due o tre ricci, va bevuto un bicchiere di vino, rigorosamente bianco! La mente va subito alla incredibile descrizione che fece Ernest Hemingway, quando provò ad interpretare il sapore delle ostriche.
Mangiando le ostriche, con quel forte sapore di mare e quel leggero sapore metallico, che il vino ghiacciato cancellava lasciando solo il sapore di mare e il tessuto succulento, e mentre bevevo da ogni valva il liquido freddo e lo innaffiavo col frizzante sapore del vino, quella sensazione di vuoto sparì e cominciai ad essere felice e fare progetti.
Fino a circa metà aprile, nel più totale rispetto delle leggi del mare, è possibile la pesca e la degustazione dei ricci. Buon sapore di mare!